Saint-Quentin ● Dintorni

Fourdrain

Touage

Vaucelles​

Thiérache

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Liesse

Cammino

Péronne

Il pellegrinaggio nella lingua indonesiana si dice Jiarah, che è stata formata da due parole: Siji significa Una e Arah significa Direzione. Quindi la parola Pellegrinaggio significa una sola direzione. Così facendo pellegrinaggio significa camminare o muoversi solo in una direzione, cioè solo a Dio; essere santi. Semplicemente ho riflettuto che fare un pellegrinaggio significa rendersi vuoti come le giare vuote in nozze a Cana (Gv 2,1-11). Sì, svuotandoci da tutte le forme del nostro egoismo, e poi lasciandoci riempire d'acqua e lasciandoci trasformare in vino benefico da Gesù. Allora per me, "Il pellegrinaggio ai luoghi dehoniani" è un'occasione speciale per svuotarsi e dare il più ampio spazio possibile a Dio che lavora sempre in noi. Questa attività è un'opportunità per imparare dalle tracce della fede e della santità di Padre Dehon, come si è svuotato e si è lasciato riempire solo della grazia di Dio; come ha camminato verso la santità.
Andreas Sudi Nofianto, scj
Indonesia

FOURDRAIN E BEAUTROUX

La casa di Fourdrain diventerà "casa di riposo" nel 1897 senza tracce di presenza dei religiosi SCJ e senza figurare nel patrimonio della congregazione dopo il 1905.

Nel mese di giugno 1887, Monsignor Thibaudier, vescovo di Soissons, scrive a Padre Dehon per pregarlo di “poter assicurare il servizio della chiesa Saint Eloi, di Saint-Quentin, durante la malattia del sacerdote Caplain“. Mentre i padri Rasset e Falleur furono incaricati per questo ministero, il Vescovo chiedeva a Padre Dehon anche di “stabilire nella sua diocesi un noviziato francese”.

Il piccolo santuario di Beautroux vicino a Saint-Quentin, dedicato al Sacro Cuore di Gesù penitente, sembrò a Padre Dehon il luogo più indicato per questa fondazione. Il noviziato fu benedetto e costituito l’11 settembre 1887. La direzione fu affidata a padre Rasset. Presto i locali diventarono troppo piccoli tanto da rendere necessario ricercare un’altra sede.

Oggi la cappella di Beautroux esiste ancora ma è difficile da raggiungere facendo parte di una proprietà privata.

Il castello di Fourdrain, fu acquistato nell’anno scolare 1887-1888 a delle “condizioni molto vantaggiose”, ed ebbe come superiore il padre Rasset. Il 6 e 7 settembre 1873, qui ebbe luogo il terzo Capitolo Generale che vide Padre Dehon “dimettersi umilmente dalle sue funzioni per lasciare ai Capitolari la piena libertà sulle loro decisioni e sul loro voto”.

In seguito a questo capitolo, e dopo un ritiro di un mese a Braine, nel sud di Soissons, presso i gesuiti, Padre Dehon, il 20 novembre 1893 lascia definitivamente la direzione del San Giovanni.

La casa di Fourdrain diventerà “casa di riposo” nel 1897 senza tracce di presenza dei religiosi SCJ e senza figurare nel patrimonio della congregazione dopo il 1905.

 

LE TOUAGE

Uno spettacolo autentico e unico in Europa, la barca argano elettrica: "il toueur" che tira ogni giorno le chiatte dentro il tunnel. Il "toueur" è una barca elettrica che si muove con l’aiuto di una catena che misura 8 chilometri ed è fissata sul fondo del canale.

Il luogo di Riqueval è di una curiosità insolita. Si tratta di un canale sotterraneo, il più lungo edificio di questo genere in Francia (5.670 metri), costruito nel XIXº secolo su richiesta di Napoleone Iº. 

Fu scavato, dal 1802 al 1810, da soldati, da operari del paese e da prigionieri di guerra, usando i picconi come unici attrezzi direttamente sulla roccia e alla luce delle candele. Nel 1810, Napoleone e Maria Luisa inaugurarono il canale e il sotterraneo. Partendo da Saint-Quentin a cavallo, attraversavano il piccolo sotterraneo di Tronquoy, ancora a secco, e poi scesero “la rampa imperiale” prima d’imbarcarsi su una gondola.

Durante la Prima Guerra Mondiale il sotterraneo fu trasformato in ospedale militare dai tedeschi.

Uno spettacolo autentico e unico in Europa, la barca argano elettrica: “il toueur”  che tira ogni giorno le chiatte dentro il tunnel. Il “toueur” è una barca elettrica che si muove con l’aiuto di una catena che misura 8 chilometri ed è fissata sul fondo del canale. Il toueur trainando nella sua scia una serie di imbarcazioni, permette alle chiatte e ai battelli da diporto, che trascina, di superare il sotterraneo ad una velocità di 2,5 chilometri orari. Questo tipo di traino evita ai battelli di servirsi dei loro motori e delle loro eliche, che provocherebbero ondeggiamenti che a lungo andare danneggerebbero le sponde e renderebbero l’aria nel sotterraneo irrespirabile.

Un antico toueur è esposto nel museo. Si può visitare: durante la settimana dalle ore 10.00 alle ore 12. 30 e dalle 14.00 alle 17. 30. Nel week-end, dalle ore 14.00 alle 17.00 (febbraio-marzo) e dalle 14.00 alle 18.00 (Aprile). 

 

VAUCELLES

24 chilometri a Nord di Saint-Quentin, sulla strada di Cambrai, Vaucelles è uno dei monumenti più prestigiosi che si trovano nel nord della Francia. L’edificio risale al 1145 e misura 80 metri di lunghezza per 18,50, ed è composta da quattro sale differenti.

L’Abbazia di Vaucelles fu fondata nel 1132, da San Bernardo. Tredicesima figlia di Clairvaux, è stata una delle più importanti nel mondo cisterciense. La sala dei monaci dalle dimensioni impressionanti (8oo metri quadrati) testimonia la sua imponenza passata. La sala capitolare (400 metri quadrati) è la più ampia d’Europa e un vero gioiello.

24 chilometri a Nord di Saint-Quentin, sulla strada di Cambrai, Vaucelles è uno dei monumenti più prestigiosi che si trovano nel nord della Francia. L’edificio risale al 1145 e misura 80 metri di lunghezza per 18,50, ed è composta da quattro sale differenti. La sala dei monaci che serviva da sala comune e scriptorium. L’auditorium, o parlatorio, datato 1155, che era il luogo dove il padre cellerario distribuiva il lavoro quotidiano ai diversi responsabili dei cantieri in corso. La sala capitolare, ultimata nel 1175, considerata il gioiello dell’abbazia e la più grande sala capitolare cisterciense d’Europa. In fine il passaggio sacro, dove alla chiamata della campana, i monaci religiosi del coro andavano ad indossare la cocolla bianca per recarsi a cantare l’ufficio.

È in questi luoghi che riposano i primi tre abbati del monastero, canonizzati dal papa Alessandro III, nel 1179.

 

LE CHIESE FORTIFICATE DE LA THIÉRACHE

Le chiese fortificate sono la risposta delle parrocchie de la Tierache all’insicurezza cronica, nata dallo scontro tra il regno di Francia e l’impero germanico nel XVIº secolo.

Le chiese fortificate sono la risposta delle parrocchie de la Tierache all’insicurezza cronica, nata dallo scontro tra il regno di Francia e l’impero germanico nel XVIº secolo.

L’Hainaut, possedimento imperiale, si trova a pochi chilometri da Guise. I francesi e gli spagnoli lottarono alle loro frontiere prima del 1543 devastando le campagne.

Dal 1635, data nella quale le truppe francesi controllano la Tierache, al 1659, data del trattato dei Pirenei, è un susseguirsi incessante di razzie e distruzioni.

Al centro dei villaggi, eretta su una collina naturale, c’era la chiesa, la sola costruzione in muratura che fungeva da roccaforte con torrione, sporgenze, vedette… dove i paesani si rifugiavano, a volte con le loro mandrie e con i loro raccolti, per difendersi dalle bande dei briganti…

Tra le più significative chiese fortificate: Plomion, Burelles e Prisles nella vallata della Brune.

Wimy, Beaurain e Macquigny nella vallata dell’Oise.

Parfondeval, Chaourse e Vigneux-Hocquet nella vallata della Serre.  

Da segnalare a Jeantes (tra Hirson et Montcornet) un’opera di 400 m2 del pittore Charles Eyck.

Coucy le Château

Coucy le Château domina la vallata dell’Ailette. È la più estesa delle fortezze d’Europa. Costituita da tre mura di cinta da 2,5 chilometri. Fu costruita da Enguerrand III verso il 1200. Dal 1079 al 1395 ha dato ricovero alla dinastia dei Signori di Coucy.

Il torrione che misurava 54 metri di altezza e 31 metri di diametro, fu fatto saltare in alto con la dinamite il 27 marzo 1917 dai tedeschi, che utilizzarono qualcosa come 28 tonnellate di esplosivo.

 

LAON

La cattedrale è una delle più antiche in stilo gotico in Francia (1155- 1235), conserva reminiscenze romane e normanne. Coperta da volte a sei spicchi, la sua navata si innalza su quattro livelli. Il coro è largo e areato, l’abside bassa ci ricorda l'influenza cisterciense, le vetrate sono del XIII secolo.

Laon è la prefettura dell’Aisne. È una città seduta sopra una collinetta a forma di virgola dopo il periodo romano. I pellegrini del medio evo la chiamavano: “la montagna incoronata” talmente aveva intorno alla cattedrale le guglie  dei campanili. Capitale dei re carolingi, fortezza degli eroi des chansons des geste come Rolando di Roncisvalle, conte di Laon, città dei templari che qui edificarono una cappella sul progetto del Santo Sepolcro, sito abbaziale spesso visitato da Bernard di Clairvaux. Grande centro intellettuale nel XIIº secolo, “la Scuola di Laon”, fiorisce grazie agli auspici dei monaci irlandesi e dei maestri Anselme e Raoul. Qui si inventeranno le prime notazioni musicali.

La cattedrale è una delle più antiche in stilo gotico in Francia (1155- 1235), conserva reminiscenze romane e normanne. Coperta da volte a sei spicchi, la sua navata si innalza su quattro livelli. Il coro è largo e areato, l’abside bassa ci ricorda l’influenza cisterciense, le vetrate sono del XIII secolo. Il rosone del transetto nord evoca le arti liberali che si insegnavano nelle scuole di Laon. Le torri si alzano fino a 75 metri. Una curiosità: le statue dei buoi scrutano il cielo a 56 metri, ricordando ogni sorta di leggenda. 

Il palazzo episcopale ha conservato la sua prestanza del XIIº secolo.  Si prolunga l’abside della cattedrale, sulla quale sono collocati dei gargouilles che illustrano i sette peccati capitali. Il palazzo giace sopra una galleria ad archi spezzati, archi “a terzo punto”, appoggiandosi sopra dei capitelli, decorati da foglie. Due belle cappelle sovrapposte del XIIº secolo.

La cittadella costruita da Enrico IV all’estremità dell’altopiano. Ponte levatoio a destra all’incrocio con la rue Bleuet. Gli antichi fossati ricoperti nel XIXº secolo fanno il giro dell’edificio.

La cappella dei templari (1134), rue Ermant, nela recinzione del cortile del museo. Corpo centrale ottagonale e cupola a otto facce. Sarcofago merovingio ed una statua considerevole di Gillaume di Harcigny.

Porte de Soissons (XIIIº secolo) dopo la rue Pierre Curie, costruita in moellons (piccola pietra da costruzione). Accanto, nelle mura, la torre pendente, torre di guardia che deve la sua inclinazione ad un cedimento del terreno. Nel parco, una stele dedicata a padre Marquette, missionario nel Quebec e scopritore del Mississippi nel XVIIº secolo.

Dimora abbaziale, nel recinto dell’ospedale: esempio tipico dell’architettura di Laon del XVIIº secolo, edificata in mattoni e con rivestimenti di pietra.

Chiostro San Martino ( XVIIº secolo), caratterizzato da eleganti arcate e da volte alla toscana fatte in mattoni e pietre. All’interno una scala monumentale, al piano terra una sala capitolare. Manoscritti dalle prodigiose miniature, il più antico risale al VIIº secolo.

 

LIESSE

La basilica Notre-Dame de Liesse, di stile gotico fiammeggiante, fu costruita nel 1134 dai Cavalieri dalla Spada, poi riedificata nel 1384 e infine ampliata nel 1480. Si veniva qua in pellegrinaggio a venerare la Madonna nera.

Il cielo è blu, la terra è nera. La gioia di Dio si è incarnata nell’umanità terrena per una donna la cui immagine scolpita ha preso un colore nero profondamente simbolico. Poiché la Madre di Dio è davvero una figlia di questa terra”.  Nel medioevo, un villaggio, vicino Laon, “capitale della Francia”, si è sviluppato intorno al culto di una Vergine Nera che presenta Gesù, le braccia aperte al mondo. Il figlio e la madre sono proclamati “causa della nostra gioia”. 

Si racconta che questa statua fu portata da tre cavalieri partiti in crociata per difendere la tomba di Cristo. Prigionieri, spinti dai musulmani a rinunciare alla loro fede, riuscirono a tener duro e resistere. Il Sultano usò allora uno stratagemma inviando loro, per sedurli, la propria figlia, di una bellezza incredibile, Ismérie (che significa Laetitia o Liesse). Ma i cavalieri preferirono parlare di quello che univa gli uomini di religioni differenti. Allora la giovane figlia, per conoscere meglio Gesù, grande profeta nella sua religione e sua madre Maria, richiede una statua. I tre testimoni di Cristo la riceveranno miracolosamente (è Nostra Signora di Liesse), poi, liberati da Isméria, alla quale apparve la Madonna, saranno trasportati dagli angeli, con la ragazza stessa e la statua, fino al loro paese d’origine.

La basilica Notre-Dame de Liesse, di stile gotico fiammeggiante, fu costruita nel 1134 dai Cavalieri dalla Spada, poi riedificata nel 1384 e infine ampliata nel 1480. Si veniva qua in pellegrinaggio a venerare la Madonna nera.

Una folla di pellegrini si radunava in questo luogo santo: i re di Francia, Francesco Iº, Luigi XIII, Luigi XIV … principi e uomini celebri erano a fianco dei più umili. Per Maria, Gesù offre a ciascuno la sua gioia. Gioia che prende il nome di “liesse”, quando frutto di una liberazione, essa è celebrata insieme agli altri.

Nel 1794 la statua fu rubata e bruciata. Del santuario di Liesse rimasero appena le mura. Dal 1802, gli abitanti restaurarono la cappella, ripristinarono gli altari, i rivestimenti in legno e collocarono un’altra statua, rivestita “da una veste sfolgorante, e ornata di mille gioielli”.

Una volta rimediato ai disastri della guerra (1914-1918), la chiesa fu eretta a Basilica nel 1923. Il vescovo di Soissons, Monsignor Binet, venne a Liesse nel 1921 per mettere, sotto il patronato della Madonna di Liesse, la sua diocesi. Venne da Soissons circondato da ex-combattenti, attraversando i campi di battaglia tra Soissons e Laon. Arriverà a Liesse dopo aver fatto, di notte, 48 chilometri con un corteo di 5000 uomini.

I pellegrinaggi furono organizzati dopo il XIIº secolo. La diocesi si raduna ogni anno, nel giorno della Pentecoste.

Padre Dehon aveva una grande devozione per la Madonna di Liesse. Da ragazzo veniva già in pellegrinaggio a Liesse. “Amavo, scrive, il mistero di questo pio santuario…” (NHV 30v). Nel 1875, si è celebrato a Liesse, un congresso diocesano durante il quale Padre Dehon fu incaricato di presentare i risultati di un’inchiesta diocesana i cui termini erano stati decretati dal “Comitato di Saint-Quentin”, che patrocinava Padre Dehon. 

 

IL CAMMINO DELLE DAME

Così nominata, perché veniva percorsa da Adelaide e Vittoria, figlie del re Luigi XV, per raggiungere il castello della Bove, vicino all’abbazia di Vauclair, questa cresta è lunga 30 chilometri e domina, dall'alto dei suoi 200 metri, la valle dell’Aisne e dell’Ailette. In varie occasioni fu teatro di combattimenti sanguinosi.

Così nominata, perché veniva percorsa da Adelaide e Vittoria, figlie del re Luigi XV, per raggiungere il castello della Bove, vicino all’abbazia di Vauclair, questa cresta è lunga 30 chilometri e domina, dall’alto dei suoi 200 metri, la valle dell’Aisne e dell’Ailette. In varie occasioni fu teatro di combattimenti sanguinosi.

Nel 57 avanti Cristo, le legioni romane di Cesare prevaricarono le popolazioni del Nord della Gallia. Nel 486, l’ultimo governatore romano, Syagrius, fu sconfitto, nelle vicinanze di Soissons, da un giovane capo franco nominato Clodoveo. 

Oggi rimane vivo nella memoria il ricordo della disfatta sanguinosa del 16 aprile 1917, giorno in cui, per venire finalmente a capo di una guerra di posizione interminabile, Nivelle lancia un’operazione suicida che comporta delle perdite considerevoli. Dal forte de la Malmaison all’altopiano della Californie, seguiamo con interesse questo itinerario prezioso per la scoperta e la comprensione di un tragico passato. Ricordiamo sempre la cifra impressionante dei caduti: 600.000 il numero dei soldati francesi, tedeschi, britannici, americani e italiani, caduti sui fianchi delle colline, nei quattro lunghi anni del conflitto. Soltanto per metà di loro c’è stato il riconoscimento.

Il 24 e il 25 gennaio 1915, i tedeschi lanciano un’offensiva e si impossessano de la Caverna del Drago, una vecchia cava di pietre considerata come una delle posizioni francesi più importanti. Qui sistemarono una caserma sotterranea con delle postazioni di tiro, un ospedale e dei dormitori, dove rimasero per più di due anni. Oggi, riorganizzato come spazio museografico, la caverna è aperta al pubblico.

Con l’aiuto dell’audio e delle immagini, i visitatori possono rendersi conto delle condizioni di vita e igiene quotidiana, in cui le truppe tedesche e francesi convivevano dalla metà di settembre al 2 novembre 1917, separati da un muro “frontiera” simbolico.

L’altopiano della California offre un panorama sul luogo dell’offensiva Nivelle del 16 aprile 1917 e una vista sui tre dipartimenti Aisne, Ardennes, e la Marne. I combattimenti qui furono terribili: in due settimane ci furono 147.000 morti e più di 100.000 feriti sulla strada delle dame.

Craonne. Alcuni chilometri dopo l’uscita dal villaggio, un cartello indica “Vieux Craonne”, un luogo dove non troviamo altro che prati e boschetti. Il vecchio Craonne fu completamente distrutto dalla guerra ma ricostruito grazie ai finanziamenti della Svezia. Nell’area del vecchio villaggio e sopra numerose cave fu eretto un arboreto del ricordo che conta 57 specie, come il tulipano di Virginia, la Sequoia gigante, l’abete rosso, alcuni aceri.

 

Castello di Péronne

Il suo lavoro pastorale nella popolosa cittadina di Saint-Quentin, poi, gli farà toccare con mano l'urgenza, anche per la Chiesa, di questo tipo d'impegno e gli suggerirà le prime modalità concrete.

 

Il museo storico della Grande Guerra, aperto il 1° agosto 1992, è un museo internazionale di storia comparata che rinnova la visione del conflitto del 1914-1918.

Museo trilingue confronta con uno sguardo antropologico le esperienze delle principali nazioni in guerra. Luogo testimone delle mentalità, mostra quella che era la vita quotidiana sul fronte ma anche dietro, tanto l’implicazione dei civili è stata importante. Privilegiando la cultura della guerra, il museo ricongiunge il passato con il presente, testimoniando l’impatto di questo conflitto su tutto il XXº secolo.

In questo memoriale contemporaneamente di storia militare e civile, di arte e di etnografia, sono proposti 4 percorsi virtuali differenti attraverso l’architettura, la vita quotidiana, l’immaginario e il circuito dei ricordi.

Le sue visite tematiche sono regolarmente rinnovate e archiviate nel corso dei mesi.

Il museo della Grande Guerra, attraverso le storie parallele della Francia, Germania e del Regno Unito, spiega la guerra, le sue origini e le sue conseguenze. Offre una visione culturale del primo conflitto mondiale, tanto che è stato vissuto da militari e civili.

A Saint-Quentin possiamo trovare Il cimitero militare tedesco, rue de la Chaussée Romaine e il cimitero militare francese, route d’Amiens.