Francia ● Soissons

Dehon e Soissons

Val-des-Bois

La Diocese di Soissons

dehon e soissons

Parigi, "città mondiale" e multiculturale, è importante non solo da un punto di vista turistico, ma anche da un punto di vista politico, economico e finanziario e possiede una notevole rilevanza internazionale; i quartieri generali dell'UNESCO e dell'OECD, per fare un esempio, hanno infatti sede in questa città.

 

Soissons

La cattedrale di Soissons ha una grande perfezione costruttiva. È semplice e austera come le opere del dodicesimo secolo. Il suo transetto semicircolare con i suoi due piani di gallerie è armonioso quanto originale. Ha diverse opere d’arte: l’altare maggiore, l’Adorazione dei Pastori, quadro della giovinezza di Rubens; nella navata centrale, Cristo consegna le chiavi a San Pietro, da Philippe de Champagne, tela espressiva e ben disegnata, ma in colori freddi; nel transetto, la statua di Monseigneur de Simony, opera piuttosto raffinata di Foyatier.

Dopo l’officio, sono andato al vescovado, Monsignor Dours mi ha accolto con amabilità. Era occupato a seguire gli operai che trasformavano un granaio in una cappella. Mi raccomandò lo studio della teologia morale, pensando che fosse trascurata a Roma. Ha parlato di un vago progetto che voleva fare conoscere ai suoi colleghi di inviare alcuni seminaristi per studiare nelle università tedesche, dove sarebbero stati ben preparati, pensava lui, per combattere le obiezioni che l’empietà contemporanea allontana della esegesi, scienze naturali e lingue orientali. Ho pranzato con Monsieur Péronne, un dotto canonico destinato all’episcopato.

– Soissons è ricca di monumenti e memorie. – Ho visitato velocemente le sue guglie aggraziate di Saint-Jean-des-Vignes, l’antico collegio di Saint-Léger, le rovine di un teatro romano nel giardino del seminario, e l’antica sede amministrativa, che è diventata palazzo comunale. La sera ero a Parigi.

(Notes sur l’histoire de ma vie – Cahier 4 – Cinquième période – Rome – 1865-1871)

Val-des-Bois

Sito su Léon Harmel e la filatura di Val-des-Bois 

 

 

Leone Harmel, nato nelle Ardenne nel 1829 e morto nel 1915, era un industriale francese. Camerario segreto di Sua Santità Leone XIII, sperimenta la Dottrina sociale della Chiesa, iniziata da quest’ultimo nella sua filanda di Val-des-Bois, nel comune di Warmérville, vicino a Reims, nella Marne.

Avendo ereditato da suo padre la filanda di Val-des-Bois, Leone Harmel, fortemente ispirato, secondo la sua testimonianza, da una spiritualità evangelica e francescana aderendo al Terzo Ordine di San Francesco di Assisi nel 1861, si predispone a fare della sua fabbrica una specie di comunità cristiana dove gli operai stessi dirigono un insieme di opere sociali: mutuo soccorso scolare, insegnamento domestico, città operaia… Istituisce, nel 1883, la partecipazione dei lavoratori nella direzione e al mantenimento della disciplina nell’impresa con dei rappresentanti di reparto. Poi, una cassa comune, gestita da una commissione operaia, incaricata anche di attribuire aiuti in danaro o in natura. Il suo motto era: “il bene dell’operaio con l’operaio, per l’operaio, mai senza di lui e, a maggior ragione, mai suo malgrado!”

Nel Congresso di Lyon (agosto 1874) Leone Harmel fa una serie di relazioni che impressionano gli 850 partecipanti, tra i quali Padre Dehon, e che gli varranno le più cordiali felicitazioni di Pio IX. Da questo giorno in poi, si svilupperanno delle relazioni talmente strette tra Leone Harmel e Padre Dehon, che invierà nel 1887 padre Charcosset a prendere la cura spirituale degli operari di Val-des-Bois, impegno che lui manterrà fino a 1912, anno della sua morte, essendo anche assistente generale dell’Istituto.

Segnato più da un “famigliarismo” che da paternalismo ( anche se l’abbiamo soprannominato “le Bon Père”), l’operato di Leone Harmel si ispira al cattolicesimo sociale, in modo particolare all’Opera dei Circoli de La Tour du Pin e d’Albert de Mun. Critico rispetto ai Circoli, Leone Harmel crea a Reims, i circoli cristiani degli studi sociali in modo particolare con i membri della confraternita de Notre Dame de l’Usine.

Allo stesso modo creerà nel 1891 la Società Industriale dei Padroni Crisitiani. Condannando il liberalismo economico che lascia l’operaio senza protezione davanti al capitale, Harmel e i membri dei Circoli, vogliono, per primo, assicurare la sicurezza morale e materiale ai lavoratori nel seno delle “corporazioni” cristiane, società religiose ed economiche formate liberamente dai patroni e gli operai.

Nel 1887, conduce a Roma un “pellegrinaggio della Francia operaia”, radunando più di 1400 operari; saranno 10.000 nel 1890, accanto a Leone XIII, che pubblicherà nell’anno successivo l’enciclica Rerum Novarum, sulla condizione dei lavoratori e la giustizia sociale.

Poco apprezzato dal patronato cristiano, Leone Harmel si distingue poco a poco quando afferma la responsabilità dello Stato nell’ordinamento della giustizia sociale e in più sulla necessaria autonomia dell’organizzazione operaia davanti al patronato (lui è tra gli iniziatori del primo congresso operaio cristiano nel 1893). La sua rottura con de Mun arriva nel 1892.

Insistendo circa la validità dell’azione politica e non più soltanto sociale, Harmel, appoggiandosi all’enciclica Rerum Novarum del Papa Leone XIII, molto apprezzata, spinge l’adesione dei cattolici alla Repubblica e si trova ad essere a capo del movimento della democrazia cristiana.

A Val-des-Bois si svolgono, dal 1888, e sotto l’impulso di Padre Dehon, sessioni di studio che radunano in un primo momento alcuni seminaristi della regione e di Parigi e allievi delle grandi scuole e, in fine, l’insieme dei democratici cristiani del Nord della Francia.

Dalla nostalgia della città cristiana che si manifesta nel suo Manuale di una corporazione cristiana, pubblicato nel 1879, all’azione dei cattolici sul piano politico, l’itinerario di Leone Harmel è significativo dell’evoluzione che si mette in azione al cambio di secolo tra i cattolici francesi e chi condurrà all’accettazione dello stato di fatto repubblicano. 

(Cf. Oeuvres sociales Tome II, 271 e A. Ducamp – Le Père Dehon e son Oeuvre, 308)

 

Commune de Warmeriville

1, rue des Vagériaux

51110 WARMERIVILLE

www.warmeriville.fr

La DIOCESE DI SOISSONS

La diocesi comprende il dipartimento francese dell'Aisne. Sede vescovile è la città di Soissons, dove si trova la cattedrale dei Santi Gervasio e Protasio. A Laon sorge l'ex cattedrale di Notre-Dame. Il territorio si estende su 7.378 km² ed è suddiviso in 43 parrocchie, raggruppate in 6 zone pastorali

 

Territorio

La diocesi comprende il dipartimento francese dell’Aisne. Sede vescovile è la città di Soissons, dove si trova la cattedrale dei Santi Gervasio e Protasio. A Laon sorge l’ex cattedrale di Notre-Dame.

Il territorio si estende su 7.378 km² ed è suddiviso in 43 parrocchie, raggruppate in 6 zone pastorali, che corrispondono agli arrondissements del dipartimento: Thiérache, Saint-Quentin, Laon, Chauny, Soissons e Château-Thierry.

 

Storia

La diocesi è attestata verso la fine del III secolo con il vescovo Diviziano, che secondo la tradizione era nipote dei santi Sisto e Sinicio, fondatori della chiesa di Reims e primi evangelizzatori del territorio dei Suessioni. Una tradizione riconosciuta dai Bollandisti attribuisce a Sisto e Sinicio la scoperta dei resti dei primi martiri di Soissons, Crepino e Crepiniano.

Il primo vescovo storicamente documentato è Mercurio, il cui nome si trova tra gli atti dello pseudo concilio di Colonia del 346 durante il quale un gruppo di vescovi fece sua la decisione del concilio di Sardica a favore di sant’Atanasio. Più conosciuti sono i santi vescovi Principio, fratello di san Remigio di Reims e Lupo, suo figlio, che prese parte al concilio di Orléans del 511.

Augusta Suessionum, l’antica Noviodunum, era la capitale ed il centro amministrativo della civitas Suessionum, nella provincia romana della Gallia Belgica seconda, come attestato dalla Notitia Galliarum dell’inizio del V secolo.[1] Dal punto di vista religioso, come di quello civile, Soissons dipendeva dalla provincia ecclesiastica dell’arcidiocesi di Reims, sede metropolitana provinciale.

Nell’Alto Medioevo Soissons fu sede di alcuni importanti concili della chiesa di Francia, presieduti dai re carolingi: nel 744 alla presenza di Pipino il Breve, nell’853 con Carlo il Calvo e nell’858 con Ludovico II il Germanico. Altri concili si celebrarono nel Medioevo, e precisamente nel 1121 (o 1122), nel 1155 e nel 1201.

Nel 1176, all’epoca del vescovo Nivelon de Quierzy, ebbe inizio la costruzione dell’attuale cattedrale di Soissons, che fu ultimata tre secoli dopo; la sua consacrazione fu celebrata il 5 aprile 1479.

Durante l’Ancien régime i vescovi di Soissons ebbero il privilegio di ungere il re di Francia durante la cerimonia di incoronazione, in sostituzione degli arcivescovi di Reims nel caso che quella sede fosse vacante. Questo privilegio nasceva dal fatto che Soissons occupava il secondo posto nella provincia ecclesiastica di Reims.

Il seminario diocesano venne istituito dal vescovo Charles de Bourlon nel 1668; affidato inizialmente al clero secolare, dal 1675 venne dato agli Oratoriani. Confiscato nel 1792, il seminario “San Carlo”, dove aver servito come ospedale militare, riottenne la sua antica destinazione d’uso nel 1814.

L’antica diocesi era circoscritta tra le diocesi di Noyon, Laon, Reims, Châlons, Troyes, Meaux, Senlis e Beauvais. All’insorgere della rivoluzione si contavano oltre 400 parrocchie, 8 collegiate, 25 abbazie ed un alto numero di comunità religiose. Il territorio era suddiviso in 4 arcidiaconati (Soissons, La Rivière, Brie e Tardenois) e 18 decanati.

In seguito al concordato con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 la diocesi fu compresa nei limiti del dipartimento dell’Aisne. A questo scopo inglobò la maggior parte del territorio della soppressa diocesi di Laon, parti minori delle diocesi di Noyon (il Vermandois) e di Cambrai, ed alcune parrocchie delle diocesi di Meaux, Reims e Troyes; e contestualmente cedette parti dell’antico territorio alle diocesi di Beauvais, Meaux, Reims e Châlons. Con la stessa bolla, Soissons fu resa suffraganea dell’arcidiocesi di Parigi.

Nel 1817 un progetto di restaurazione della diocesi di Laon, con territorio scorporato da quello di Soissons, non andò in porto, e Soissons mantenne integro il suo attuale territorio.

Il 6 ottobre 1822, per effetto della bolla Paternae charitatis di papa Pio VII, tornò ad essere suffraganea dell’arcidiocesi di Reims.

Il 13 giugno 1828 papa Leone XII, con la bolla Inter caeteras, concesse ai vescovi di Soissons di aggiungere al proprio titolo quello di vescovi di Laon.

L’11 giugno 1901 papa Leone XIII concesse ai vescovi anche il titolo di vescovo di Saint-Quentin, città identificata con la primitiva sede dei vescovi della civitas Veromandensis, all’origine della diocesi di Noyon.