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Dehon a Parigi

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Dehon a Parigi

Ci troviamo nel mese di ottobre del 1859, Leone Dehon ha 16 anni. Arriva a Parigi col suo diploma di Baccalaureato in Lettere in tasca. Monsieur Dehon che "accarezzava il sogno di politecnico"(NHV 31 r) per suo figlio, lo aveva iscritto ad un internato di un istituzione che preparava alle Grandi Scuole del Governo, l’istituzione Barbet, rue des Feuillantines (5 ème) nei giardini della antica abbazia…

Ci troviamo nel mese di ottobre del 1859, Leone Dehon ha 16 anni. Arriva a Parigi col suo diploma di Baccalaureato in Lettere in tasca. Monsieur Dehon che “accarezzava il sogno di politecnico”(NHV 31 r) per suo figlio, lo aveva iscritto ad un internato di un istituzione che preparava alle Grandi Scuole del Governo, l’istituzione Barbet, rue des Feuillantines (5 ème) nei giardini della antica abbazia…

Leone deve preparare anche il baccalaureato in scienze, pur essendo iscritto alla facoltà di Diritto. L’istituzione conta circa 300 alunni e riunisce “professori di valore… Era democratico, egualitario… Ma gli alunni sembrava non avessero la fede… Molti di loro erano manifestamente e grossolanamente immorali… Tentavo di leggere la Messa, ma ricevevo bei berretti sul mio libro e sentivo epigrammi nelle orecchie… Non mi trovavo affatto nel mio elemento…”.(NHV 31 v)

A dicembre Leone diventa alunno esterno dell’istituzione e va ad abitare con suo fratello Enrico, studente di Diritto, al numero 7 di rue Madame (6ème), i loro pasti erano forniti da un ristorante vicino.

Nel mese di giugno del 1860 “si sente debole in certe materie e soprattutto nei problemi di fisica” ( NHV 32 v) abbandona l’istituzione Barbet per l’Istituzione Mommenhein, rue des Postes (5ème). Passa con successo il suo Baccalaureato in scienze il 12 luglio 1860 ma oramai il suo orientamento è esclusivamente per il Diritto.

A partire da 1860, Leone è parrocchiano di Saint Sulpice (6ème). Qui assiste alla Messa praticamente ogni giorno, tranne alcune volte in cui si reca a Saint Jacques du Haut Pas, a Saint Etienne du Mont oppure a Sainte Geneviève, alcune chiese limitrofe…

A partire da 1860, Leone è parrocchiano di Saint Sulpice. Qui assiste alla Messa praticamente ogni giorno.

Sarà a Saint Sulpice che Leone incontrerà Monsieur Prével, un vicario, che diventerà suo confessore e confidente, e che visiterà frequentemente al presbiterio, a rue Servandoire. “Ho sempre guardato, accanto al mio letto, una modesta immagine di San Francesco ricevuta da lui”.(NHV 35 r).

Grazie a questo prete e ai suoi consigli, Leone partecipa “all’opera della dottrina cristiana” che, a Saint Sulpice come a Notre Dame des Champs (6ème), raduna due volte al mese quasi “dai due ai tre cento poveri del quartiere… ai quali, dei giovani studenti, spiegano il catechismo e la storia santa…Con loro ho fatto le mie prime esercitazioni di parlare in pubblico… più con tanta buona volontà che con talento… (NHV 34 v). In questo stesso anno prende contatto con il Terzo Ordine di San Francesco e, sempre sotto la spinta de monsieur Prével, entra in contatto con la Conferenza di San Vincenzo di Paoli.

Il 26 dicembre 1860 Leone “è aggregato” alla Conferenza di San Vincenzo di Paoli a Saint Nicolas du Chardonnet e concentra il suo apostolato nel quartiere della rue Mouffetard (5ème). “Quartiere accatastato, vecchio, malsano, traboccante di miserie morali e fisiche. Là, la povertà era ripugnante. Mi interessai in modo particolare a due vecchietti che vivevano in un sottotetto privo di tutto, in un tugurio dove neanche io potevo stare diritto in piedi”. (NHV36v) …Questa scoperta della miseria, la sua generosità, le sue convinzioni religiose lo interrogano: “La grande questione del liberalismo cattolico comincia a diventare per me un grande problema del quale riuscirò a trovare una soluzione definitiva soltanto a Roma. Mi inchino tuttavia verso la verità totale, verso il riconoscimento dei diritti di Dio…”.

Nel 1861 Leone e suo fratello cambiano casa. Si trasferiscono in rue Bonaparte, 68 (6ème) “e quasi all’ombra di Saint Sulpice”. Mangiano regolarmente presso l’Hotel Saint Joseph, place Saint Sulpice o in una tavola comune di una trattoria, in rue Racine. Leone lavora e legge molto. Si può incontrare frequentemente nel giardino di Luxembourg e vederlo leggere e lavorare alle sue lezioni, o semplicemente a riflettere passeggiando nel giardino…

Leone è uno spirito curioso. Si interessa a tutto. Le arti l’appassionano come tutto quello che riguarda la storia degli uomini e la loro civiltà. … Segue dei corsi di piano e anche di disegno da Noël un pittore conosciuto… Studia l’inglese e nel 1861 va per tre mesi in Inghilterra. Torna entusiasta per “la serietà nel comportamento, lo spirito religioso, la semplicità della vita inglese…”. Apprezza “questa nazione aristocratica più egualitaria della nostra…”(NHV 45 r).

Alcuni giorni dopo il suo rientro da Londra, il 26 luglio 1861, supera il baccalaureato in diritto. Durante l’estate dello stesso anno, Monsieur Prével muore. Sarà Monsieur de la Foulhouze, Sulpiziano, che ora guiderà e orienterà l’entusiasmo del giovane Leone. In tutta la sua vita conserverà un ricordo, indimenticabile ed emozionante di questo sacerdote che gli farà dono di un crocefisso che Padre Dehon conserverà e guarderà fino alla sua morte…

Nel mese di maggio 1862, Leone parte di nuovo per l’Inghilterra. Qui conoscerà colui che diventerà un suo grande amico, Palustre. “Era un vero artista… dallo spirito aperto verso le belle arti, la storia e la letteraturaMi ha trasmesso il gusto dei viaggi e delle belle arti”. (NHV 62r- 64v)

Rientrando dall’Inghilterra, Leone Dehon sostiene brillantemente, il 18 agosto 1862, una tesi sulla “tutela”. Ha 19 anni e fa il suo giuramento come avvocato il 22 novembre 1862. Nonostante questo rifiuta alcuni incarichi poiché è preso da altre prospettive. A ottobre, infatti, inizia la preparazione del suo dottorato in diritto pur lavorando qualche ora al giorno in uno studio di avvocati, presso il maestro Maza, in rue Sainte Anne, nel quartiere dell’Opera (1ère) dove ritrova due suoi amici di Saint Sulpice.

Sarà in questo periodo che Palustre “diventa compagno d’appartamento di Leone in rue Bonaparte, 68. Presto, pensando a qualcosa di più elegante, si trasferiranno al numero 18 della stessa strada…”

Nel mese di febbraio 1864, Leone sostiene la sua tesi di dottorato. Nel difenderla critica vivamente un professore dell’epoca, monsieur Duranton, che aveva un figlio come membro della giuria…Fu bocciato. Padre Dehon fece appello, contro questa decisione, al vicerettore della facoltà e ottenne di potersi presentare di nuovo davanti alla giuria. Il 2 aprile 1864, il Maestro Leone Dehon, avvocato alla Corte Imperiale di Parigi, viene finalmente proclamato dottore in diritto!

“Ero dottore. Fu una tappa importante. Avevo promesso a mio padre di arrivare fino a lì. Potevo sperare al fatto che mi permettesse di seguire la mia vocazione…Volevo essere prete…” (NHV 66r)

Monsieur Dehon concede a suo figlio la possibilità di poter viaggiare per un anno. Leone parte con il suo amico Palustre. Risalgono il Reno, attraversano l’Austria, l’Italia, la Dalmazia, la Grecia, e raggiungere finalmente la Palestina per seguire le orme di Gesù. Per Leone, la chiamata al sacerdozio si fa più concreta e chiara. Negli stessi luoghi, fa suo l’appello di Gesù ai suoi discepoli: “Venite dietro a me… Tu, seguimi… Farò di voi pescatori di uomini…!”

Il 1° novembre 1865, Leone Dehon entra nel seminario di Santa Chiara, a Roma, dove sarà ordinato prete il 19 dicembre 1868 nella basilica di San Giovanni in Laterano “per camminare come tutte le generazioni di apostoli che lo hanno preceduto, predicare, battezzare, offrire il corpo e il sangue di Cristo, e diffondere la sua grazia!… per portare ovunque la verità, la pace, la carità…”.

Gli scritti...

1875

In aprile Dehon partecipa all’assemblea dei Circoli a Parigi: “Che vita c’era allora in questi incontri. Eravamo tra le 500 e le 600 persone… C’era davvero l’élite della Francia cattolica. La maggiore parte erano monarchici … Dopo il voto della costituzione repubblicana [nel febbraio 1876], sarebbe stato necessario che tutto questo mondo si riunisse, ma sarebbe stato chiedere l’eroismo”. NHV 11/95.

1876

In maggio, “partecipo all’assemblea dei circoli cattolici a Parigi”. NHV 12/3.

1883

Nel maggio, un altro incontro conforta il giovane fondatore: “Don Bosco viene a Parigi. Molte persone andarono a vederlo, raccomandandosi alle sue preghiere e lasciandogli un’offerta per le sue opere. Sono andato a vederlo con padre Alexandre de Pascal. Gli abbiamo chiesto un consiglio per la nostra Opera. La sua impressione era che fosse molto divina» – NHV 14/174.

1887

La celebrazione della Pasqua gli offre l’opportunità di un viaggio a Parigi. “Vado a Montmartre per rendere omaggio al Sacro Cuore e sono lieto di vedere la propaganda della nostra richiesta di riparazione sacerdotale, scritta da Monsignor Gay. Le buone suore dell’Adorazione riparatrice della Rue d’Ulm mi accolgono fraternamente e concordiamo sull’unione di preghiere per l’Opera riparatrice”. NHV 15/65.

1894

Dal 5 al 10 giugno, Dehon è a Parigi per l’incontro annuale dell’Opera dei Circoli. “L’incontro non è grande, ma è interessante. È una élite, è uno gruppo che è rimasto fedele all’Opera. C’è lì un gruppo unico di economisti cristiani. Una Camera così composta farebbe un lavoro eccellente… Si attira l’attenzione sugli abusi del capitalismo: usura, accaparramento, speculazione, il gioco. I lavori rurali sono studiati con cura. Il rapporto… sulle casse  di credito agricolo è molto interessante… Prendo nuovo interesse per questi incontri che non ho seguito da diversi anni”. NQT 6 / 91-94.

1895

Durante i mesi estivi gli incontri di lavoro si susseguono a un buon ritmo. Dal 10 al 15 giugno, c’è stato quello dell’Opera dei Circoli, a Parigi. “L’incontro non è grande, ma è una élite… I membri del comitato del lavoro studiano i problemi sociali da molti anni e sono diventati pienamente competenti. Il programma del lavoro si è ampliato un po’. Si studia ciò che viene fatto al di fuori e si dà una parte della attività agli studi sociali teorici e alle questioni legislative”. NQT 11/41.

1896

L’8 gennaio, a Parigi, per l’incontro dei Circoli, Padre Dehon trova il tempo per visitare la famosa sala di lettura della Biblioteca Nazionale: “L’organizzazione è buona. I cataloghi sono alla portata di tutti. Sfortunatamente, oggi scriviamo così tanti libri corruttivi!”. L’11 febbraio, ancora a Parigi, per incontro di studi sociali, Padre Dehon ha approfittato dell’occasione per leggere alcuni articoli e annotare “alcune riflessioni molto giudiziose” … “Tutti questi studi offrono occasioni per il mio apostolato con i libri o con la parola. Trovo molti elementi per l’apologetica cristiana …”. Dehon si documenta anche per la sua rivista. NQT 11 / 78-79.

La comunità

Comunità Dehoniana

Casa Provinciale e Scolasticato

19 rue Saint Maur – Paris