Parigi ● Storia

La città

Saint-Sulpice

Notre-Dame

Sacro Cuore

Louvre

Eiffel

Per me, i luoghi dei dehoniani significano molto: prima di rafforzare la mia vocazione dehoniana; camminare insieme con il mio amato fondatore e cercare di vedere la situazione, la cultura e capire meglio la situazione vissuta dal fondatore, e non ha trovato questa istituzione religiosa; specialmente, da riempire con lo spirito di P. Dehon; riflettere e pregare con Dehon, nel silenzio e nella solitudine nei suoi luoghi preferiti e in particolare nella sua tomba per ricevere le sue benedizioni per diventare più e un buon formatore in futuro; visito il posto di Dehon per essere nutrito con la conoscenza del carisma dehoniano e per insegnare il mio formando nella formazione; essere sempre in collegamento con il mio fondatore P. Dehon.
Alex Antony Josaph, scj
India

la città

Parigi, "città mondiale" e multiculturale, è importante non solo da un punto di vista turistico, ma anche da un punto di vista politico, economico e finanziario e possiede una notevole rilevanza internazionale; i quartieri generali dell'UNESCO e dell'OECD, per fare un esempio, hanno infatti sede in questa città.

Parigi è una delle più belle e visitate città del mondo, densa di magia ed ispiratrice di emozioni e poesia. 

Parigi viene considerata da molti la città più bella del mondo in assoluto, la Città delle luci capace di sorprendere ed incantare i turisti che accorrono ogni anno a milioni per deliziarsi delle sue innumerevoli bellezze; una città indimenticabile, che lascia un segno indelebile in chi la visita.

La straordinarietà dell’architettura della città, dei monumenti, dei musei, dei viali, dei giardini e degli scorci che incantano già solo alla vista esterna da lontano, si uniscono alla cordialità e all’accoglienza dei Parigini creando un mix irresistibile. 

La città simbolo della Francia mostra una notevole mole di bellezze, in gran parte architettoniche e, fortunatamente, le varie costruzioni sono rimaste intatte a seguito della Seconda Guerra Mondiale in quanto Parigi sfuggì ai bombardamenti dell’epoca. 

E’ molto difficile riuscire a visitare Parigi avendo poco tempo a disposizione in quanto le cose da vedere sono moltissime; basti pensare alla mole di distretti (arrondissement) in cui la capitale francese è suddivisa, ben 20, ciascuno dei quali offre, con i suoi quartieri caratteristici, svariate, imperdibili attrazioni turistiche. 

La Tour Eiffel, Notre-Dame, la Madeleine, il Pantheon, l’Arc de Triomphe sono solo alcuni dei monumenti visitabili a Parigi; il Louvre è solo il più grande e famoso museo di Parigi e non si conta il numero di altri validissimi musei che consentono ai turisti di scandagliare la storia e l’arte parigina; la Place des Vosges, i Jardin du Luxembourg, i Les Tuileries, i Bois de Boulogne, il Parc des Buttes-Chaumont sono solo alcune delle più belle aree verdi curate di Parigi. 

Alcune piazze e alcuni viali della città, come quello degli Champs Élysées, sono stracolmi di gente fino all’alba e offrono uno spettacolo indimenticabile con le loro luci calde e seducenti. 

L’area metropolitana della Grande Parigi, conta una popolazione di oltre 11 milioni di abitanti residenti su un’area di quasi 15.000 km quadrati, di una vastità tale da avere, assieme a quella di Londra e quella di Mosca, il primato in Eurupa. 

La città è divisa in due parti rispetto alla Senna, la Rive droite sita a nord, e la Rive gauche sita a sud, e sorge al centro del bacino della Senna, quel celeberrimo fiume di oltre 700 Km che ispirò pittori quali Claude Monet, Albert Marquet, Eugène Boudin e Maurice Boitel. 

Da secoli, infatti, gli artisti traggono ispirazione da Parigi per le loro opere e, a parte i pittori menzionati, non si possono non ricordare importantissimi artisti parigini quali Pablo Picasso, Van Gogh, Camille Pissarro, Eugène Delacroix, Victor Hugo e Amedeo Modigliani. 

Senza spostarsi troppo dalla Ville Lumière, ad appena una trentina di chilometri dalla città, vi è il meraviglioso mondo di Disneyland Paris, una tra le mete più ambite non soltanto della Francia, ma di tutto il mondo. 

Parigi, “città mondiale” e multiculturale, è importante non solo da un punto di vista turistico, ma anche da un punto di vista politico, economico e finanziario e possiede una notevole rilevanza internazionale; i quartieri generali dell’UNESCO e dell’OECD, per fare un esempio, hanno infatti sede in questa città. 

Parigi è anche un grande centro di comunicazioni ed è collegata molto bene col resto del mondo, con due aeroporti principali, linee ferroviarie ad alta velocità e 7 stazioni di testa. 

Anche i sistemi di trasporto interni sono abbondanti e ben realizzati; vi è un sistema di metropolitane con 14 linee, con copertura per i cellulari, vi sono autobus in quantità elevata, una RER (Réseau Express Régional), ossia una rete regionale ad alta velocità, treni per pendolari ed una rete autostradale. 

Saint-sulpice

La chiesa venne ricostruita a partire del 1645 ed il progetto affidato all'architetto Christophe Gamard su incarico dell'abate di Saint-Germain-des-Prés con la posa della prima pietra ad opera di Gastone d'Orleans. La nuova chiesa venne largamente voluta anche dal parroco, Jean-Jacques Olier, insigne teologo che fu anche fondatore dell'omonima congregazione sacerdotale con sede nella chiesa stessa.

La chiesa di Saint-Sulpice è una grande chiesa di Parigi dedicata a san Sulpizio il Pio, situata in place Saint Sulpice, nel VI° arrondissement della capitale francese. Essa è la seconda chiesa di Parigi per grandezza dopo Notre-Dame ed è la sede della Compagnia dei Sacerdoti di San Sulpizio.

La chiesa antica

Durante i lavori di costruzione dell’attuale chiesa nel 1724, venne riscoperta una pietra tombale risalente al X secolo, fatto che per molto tempo ha fatto discutere gli storici circa l’antichità della costruzione della chiesa di Saint-Sulpice di Parigi. Questo ritrovamento, infatti, proverebbe l’esistenza di un luogo di culto e più propriamente di un cimitero che vi sorgeva attorno già da epoche remote.

Tra il XII ed il XIV si sa per certo che la cappella precedente venne abbattuta ed al suo porto vi venne eretta una chiesa vera e propria. I lavori vennero promossi da Francesco I di Francia e vennero completati nel 1614 con l’apposizione anche di tre cappelle. Qm està necessità pervenne dall’ingrandirsi degli allora borghi di Saint-Germain-des-Prés e Saint-Germain e quindi da qui la necessità di costruire una chiesa più grande per accogliere un sempre maggiore numero di fedeli e in questo l’antica cappella si era dimostrata insufficiente in quanto i posti erano limitati ad alcune dozzine.

La chiesa attuale

La chiesa venne ricostruita a partire del 1645 ed il progetto affidato all’architetto Christophe Gamard su incarico dell’abate di Saint-Germain-des-Prés con la posa della prima pietra ad opera di Gastone d’Orleans. La nuova chiesa venne largamente voluta anche dal parroco, Jean-Jacques Olier, insigne teologo che fu anche fondatore dell’omonima congregazione sacerdotale con sede nella chiesa stessa. Il progetto, ad ogni modo, si dimostrò ben presto inadatto alla nuova chiesa ed i lavori vennero così bloccati e un nuovo progetto venne affidato agli architetti Daniel Gittard e Louis Le Vau che il 20 febbraio   1655 consentirono finalmente alla regina Anna d’Austria di posare ufficialmente la prima pietra della nuova costruzione. Il cantiere si fermò dal 1678 al 1718 per mancanza di fondi.

In totale la chiesa impiegò 130 anni per venire completata.

La facciata, con doppio colonnato ionico, di stile neoclassico, è opera di Giovanni Niccolò Servandoni, architetto e decoratore, realizzata tra il 1732 ed il 1754, tra difficoltà e modifiche. La torre sud risale al 1749, rimasta incompiuta, è opera di Oudot de Maclaurin. La facciata è stata restaurata nel 1777, sotto la guida di Jean Chalgrin che ha realizzato anche la torre nord; in quest’occasione, fu terminato il campanile dalla ricca iconografia e vi fu posta una delle campane più grandi della capitale.

La chiesa di Saint-Sulpice è orientata inusualmente secondo l’asse ovest-est ed ha una lunghezza di 120 metri, una larghezza di 57 ed un’altezza alla volta centrale di 30 metri, distinguendosi così per essere la seconda chiesa più grande di Parigi dopo Notre Dame.

La meridiana a obelisco

Da notare inoltre, nella parte nord del transetto, la presenza di una meridiana, a forma di obelisco e con un filo di ottone incardinato nel monumento e nel pavimento della chiesa, in direzione sud. É stato installato nel XVIII secolo dagli studiosi dell’Osservatorio di Parigi su richiesta del curato del luogo, desideroso di stabilire con precisione la data dell’equinozio di marzo, e quindi quella di Pasqua. Ogni giorno dell’anno, quando il sole culmina a mezzogiorno, i suoi raggi attraversano una lente situata nella vetrata del transetto sud e va a toccare la linea di ottone, più o meno vicino all’obelisco a seconda del periodo dell’anno.

La cattedra di Saint-Sulpice

La cattedra di Saint-Sulpice è un pulpito sopraelevato su cui sedeva un tempo il parroco della cattedrale parigina durante le celebrazioni importanti e per le prediche dal pulpito. Essa venne realizzata nel 1788 da Charles de Wailly e donata dal Duca di Aiguillon, pronipote del cardinale Richelieu, il quale fu un donatore della parrocchia.

Il trono è un’opera artistica e di equilibrio nello stesso tempo: essa è realizzata in marmo e legno di quercia e si regge unicamente sulle due scale laterali che conducono alla seduta. Nel 1791 monsignor de Panesmont, parroco della chiesa, dichiarò il suo rifiuto di prestare giuramento alla Costituzione Civile del Clero da questa sede, davanti alla guardia nazionale ed ai suoi seguaci, i quali poi risparmiarono il trono per utilità nel parlare all’interno della chiesa.

Il complesso, monumentale, presenta ai lati due statue in legno di tiglio dorato rappresentanti l’una la fede (che tiene un calice) e l’altra la speranza (appoggiata a un’ancora) che introducono per l’appunto la scalinata marmorea che porta al torno, posto in un pulpito di legno dorato. Alla base delle statue si trovano quattro rilievi in bronzo dorato opera di Edme Dumont che rappresentano i simboli dei quattro evangelisti.

Il pulpito è in legno dorato e come da tradizione sul soffitto del baldacchino è presente una colomba dorata raggiante, simbolo dello Spirito Santo.

CATTEDRALE DI NOTRE-DAME

Ubicata nella parte orientale dell'Ile de la Cité, nel cuore della capitale francese, nella piazza omonima, Notre-Dame rappresenta una delle costruzioni gotiche più celebri del mondo ed uno dei monumenti più visitati di Parigi.

La cattedrale di Notre-Dame di Parigi, spesso chiamata semplicemente Notre-Dame (ovvero “Nostra Signora”, in riferimento alla Madonna) è la cattedrale cattolica dell’arcidiocesi di Parigi.

In base alla Legge francese sulla separazione tra Stato e Chiesa del 1905, Notre-Dame è proprietà dello Stato francese, come tutte le altre cattedrali fatte costruire dal Regno di Francia, ma il suo utilizzo è assegnato alla Chiesa cattolica.

Ubicata nella parte orientale dell’Ile de la Cité, nel cuore della capitale francese, nella piazza omonima, Notre-Dame rappresenta una delle costruzioni gotiche più celebri del mondo ed uno dei monumenti più visitati di Parigi.

Storia

receduta da un tempio gallo-romano dedicato a Giove, da una basilica cristiana e da una chiesa romanica, la costruzione della cattedrale di Notre-Dame di Parigi iniziò nel 1163, durante il regno di Luigi VII e per volontà del vescovo Maurice de Sully, che non esitò a far demolire la preesistente cattedrale di Santo Stefano, fondata nel 528 da Childeberto I, re dei Franchi. La leggenda vuole che de Sully ebbe una visione della nuova cattedrale e ne tracciò un abbozzo nella polvere all’esterno della chiesa precedente.

Per iniziare la costruzione, il vescovo fece abbattere diverse case e costruire una nuova strada per trasportare i materiali necessari per innalzare il nuovo edificio. Alla cerimonia per la posa della prima pietra partecipò anche papa Alessandro III e, a tal proposito, sussistono teorie discordanti: secondo alcuni fu lo stesso papa a porre la prima pietra, mentre, per altri, fu proprio il vescovo Maurice de Sully; mentre Victor Hugo, autore del celeberrimo romanzo Notre Dame de Paris, afferma nel suo libro che la prima pietra fu posata da Carlo Magno in persona.

1163-1250

a costruzione fu avviata nel 1163, grazie alle risorse fornite dalla Chiesa e dal sovrano, ai fondi raccolti da de Sully e all’aiuto dei cittadini che lavoravano come fabbri, muratori e carpentieri.

I lavori cominciarono dal coro, che fu terminato nel 1182 insieme ai due deambulatori.

Tra il 1182 ed il 1190 furono realizzate le campate delle navate e le navate stesse, dopo la consacrazione del coro e dell’altare maggiore. I lavori furono interrotti, lasciando la struttura centrale incompleta.

Nei successivi 35 anni, fino al 1225, fu ultimata la navata ed iniziò la costruzione della facciata (1208). Durante l’edificazione della facciata iniziò la lavorazione e la decorazione dei tre portali occidentali, ed in seguito la realizzazione del rosone.

La facciata principale, rivolta verso ovest, fu portata a termine intorno al 1250, con le torri campanarie gemelle completate tra il 1225 e il 1250.

1250 – metà del XIV secolo

In quel periodo gli architetti si accorsero che i due portali del transetto, realizzati in stile romanico, si accostavano male allo stile gotico dell’intera cattedrale. La ricostruzione dei due portali laterali e degli altri particolari romanici fu autorizzata dal vescovo Renaud de Corbeil ed ultimata nel 1268.

L’architetto Jean de Chelles procedette all’allungamento del transetto, dapprima verso la facciata nord ed in seguito verso quella meridionale. Egli curò quindi la ricostruzione del “portale del chiostro” con il relativo rosone, ed avviò parte del “portale di Santo Stefano”, posto sul lato sud. In seguito alla sua morte, nel 1267, il lavoro fu ultimato da Pierre de Montreuil, già architetto della Sainte-Chapelle.

Egli si preoccupò inoltre di avviare il consolidamento degli archi rampanti attorno al coro, che manifestavano segni di cedimento, dovuti all’imponente struttura da reggere.

Gli archi furono completati da Jean Ravy, che estese l’opera di rafforzamento all’intero coro ed alle facciate laterali; una volta ultimati avevano, ed hanno tuttora, un’apertura di 15 metri.

Intorno alla metà del XIII secolo furono aggiunte una serie di cappelle alla navata e, tra il 1296 ed il 1330, all’abside ad opera di Pierre de Chelles, Jean Ravhoey e Raymond du Tempie.

Notre-Dame è una delle più grandi cattedrali gotiche di tutta la Francia: assieme a quella di Saint-Denis e di Laon rappresenta una delle prime applicazioni dello stile gotico.

Il tesoro

Il tesoro della cattedrale è custodito all’esterno dell’edificio, nella sacristia neogotica appositamente costruita da Lassus e Viollet-le-Duc intorno al 1850. Esso è costituito da diverse reliquie tra cui:

– La corona di spine

– Un frammento della Santa Croce

– Un chiodo della crocifissione

– La tunica, alcune ossa e la frusta della flagellazione di San Luigi

La corona di spine fu portata in Francia da Luigi IX ed ospitata per la prima volta nella cattedrale nel XIII secolo in attesa che fosse ultimata la Sainte-Chapelle. Tornò a far parte del tesoro di Notre-Dame soltanto nel 1806 quando il Concordato del 1801 affidò la reliquia all’arcivescovo di Parigi.

La vera corona non viene mai mostrata in pubblico, ma al suo posto vengono presentati per la venerazione i reliquiari fatti costruire da Napoleone I e da Napoleone III.

BASILICA DEL SACRO CUORE

Il santuario del Sacré-Coeur è costruito in una pietra bianca proveniente dalla cave di Chàteau-Landon, una pietra che resiste all'inquinamento. Ciò assicura alla basilica un abbacinante colore bianco che rende il santuario ancor più visibile da lontano

Origine della costruzione

La basilica è situata alla sommità della butte Montmartre (collina di Montmartre), il punto più alto di Parigi. L’idea originale della costruzione di una chiesa dedicata al Sacro Cuore si sviluppò in Francia dopo la Guerra Franco-Prussiana (1870). La costruzione fu decretata da una votazione dell’Assemblea nazionale il 23 luglio 1873 dopo la sconfitta del 1871 per « espiare i crimini dei Comunardi », e anche per rendere omaggio alla memoria dei numerosi cittadini francesi deceduti durante la guerra. L’architetto Paul Abadie progettò la basilica dopo aver vinto una competizione contro altri 77 architetti, ma morì nel 1884, e quindi altri architetti continuarono il lavoro.

La prima pietra fu posata il 16 giugno 1875, ma la chiesa fu conclusa solo nel 1914 e consacrata nel 1919 (16 ottobre), dopo la fine della Prima guerra mondiale, che ironicamente fu vista da molti francesi come una rivincita nei confronti della Germania vittoriosa nella guerra franco-prussiana.

L’edificio

Molto controverso, a causa dell’abbagliante color bianco dei suoi marmi, non meno delle sue forme e del suo marcato significato simbolico di “purificazione” dopo la blasfema “Comune di Parigi”, questo monumento è uno dei più visitati di Parigi. La basilica ha la forma di una croce greca, ornata da quattro cupole; la cupola centrale, alta 80 metri, è sormontata da un lucernario, formato da una colonnata. Lo stile eclettico della Basilica si ispira all’architettura romana, all’architettura bizantina e in particolare alla Cattedrale Saint-Front di Périgueux e ad altri edifici religiosi del XX secolo (basilica Sainte-Thérèse di Lisieux per esempio).

All’interno, l’abside è decorata da uno tra i più grandi mosaici al mondo, che copre una superficie di 475 m2: rappresenta il Sacro Cuore di Gesù glorificato dalla chiesa cattolica e la Francia. Alla base si può leggere una frase in latino che significa “Al Cuore santissimo di Gesù, la Francia fervente, penitente e riconoscente”.

Molti elementi della basilica sono basati su elementi nazionalistici: il portico, con i suoi tre archi, è decorato da due statue equestri di santi francesi: Giovanna d’Arco e Luigi IX, entrambe eseguite in bronzo da Lefebvre.

Il santuario del Sacré-Coeur è costruito in una pietra bianca proveniente dalla cave di Chàteau-Landon, una pietra che resiste all’inquinamento. Ciò assicura alla basilica un abbacinante colore bianco che rende il santuario ancor più visibile da lontano (anche perché esso si erge su Montmartre, la collina più alta tra quelle che circondano la Cité di Parigi).

Il complesso della basilica include un giardino per la meditazione. La cupola è aperta ai turisti e offre una spettacolare vista panoramica della città, che si estende a sud della basilica.

All’interno del santuario si trova anche uno splendido organo di Aristide Cavaillé-Coll costruito nel 1898, e modificato da Mutin, uno degli strumenti più grandiosi di Parigi.

Dehon e la basilica del sacro cuore

25 novembre 1890

78 – Ho il gioia di celebrare la Santa Messa a Montmartre Parigi, questo è il mia prima tappa. – “Qui vi è il dito di Dio” [Ex 8,19]. È davvero un Voto nazionale che questa chiesa alla quale hanno partecipato tutte le nostre province, tutte le nostre città, tutti i corpi sociali, l’aristocrazia e il popolo. Tutte le opere del Sacro Cuore hanno lì i loro gruppi, i loro giorni d’incontri, di istruzioni, di preghiera. È una vera Università del Sacro Cuore. È la capitale spirituale di Parigi e il palladio di Francia. (NOTES QUOTIDIENNES – CAHIER V 1890)

16-16 ottobre 1919

109 – Abbiamo avuto dei belli giorni a Montmartre il 16 e 17 ottobre. Era la consacrazione della Basilica del Sacro Cuore. C’erano nove cardinali e più di cento vescovi. Era la Francia cattolica, offrendo al Sacro Cuore il santuario e la consacrazione che chiedeva.

Nostro Signore risponderà con abbondanti benedizioni. Aiuterà la Francia per il tempo di pace, come ha aiutato per la guerra.

Sono stato in grado di partecipare a queste celebrazioni e per questo ero felice. Ho lavorato con tutto il cuore per 40 anni nel regno del Sacro Cuore per la mia congregazione, per la Rivista e per diverse pubblicazioni. La misericordia del Sacro Cuore coprirà la moltitudine dei miei difetti.
(B31/43 – Notes quotidiennes – Cahier 43)

MUSEO DEL LOUVRE

Il Museo del Louvre è celebre grazie ad alcune famosissime opere d'arte ivi esposte, prima fra tutte la Gioconda di Leonardo da Vinci, ed offre una vastissima collezione di dipinti dal XIII al XIX secolo e svariate collezioni di opere d'arte, quali sculture, mobili, suppellettili, disegni ed incisioni. In special modo dopo la Rivoluzione francese pervenì al museo una moltitudine di opere d'arte da tutta Europa, portate in patria dall'esercito francese come bottini di guerra, tra cui un grande numero di opere italiane di inestimabile valore;

Il Museo del Louvre di Parigi, vanta il primato di essere il museo più visitato al mondo, con i suoi circa 9 milioni di visitatori all’anno, ed è definito da molti anche come il più bel museo del mondo. Quel che è certo è che si tratta di uno tra i più famosi musei del mondo, con un’area espositiva di circa 70.000 metri quadrati, e che si tratta certamente del più grande museo di Parigi, al terzo posto per grandezza al mondo.

Il Palazzo del Louvre, ossia l’edificio che ospita il Museo del Louvre, sorge maestoso nell’arrondissement 1, nel cuore di Parigi, tra la Senna e Rue de Rivoli, in un luogo dove un tempo era stata edificata una fortezza e dove, successivamente, Francesco I, nel 1546, aveva fatto costruire un palazzo che veniva abitato solo saltuariamente dai sovrani, costruzione che in seguito era stata integrata con l’ala occidentale e l’ala meridionale. Fu Filippo II il sovrano che diede il via all’opera architettonica iniziale come fortezza, tra il 1190 e il 1202, con i lavori di costruzione che si svolsero durante la dinastia dei Capetingi, per difendere Parigi dai Normanni.

In realtà il Palazzo del Louvre come si presenta oggi è il frutto di svariati interventi messi in atto nel corso dei secoli; ad esempio, l’edificio fu ampliato in modo consistente nel 1358, sotto Carlo V, per ricavarvi una residenza reale con tanto di mura difensive. Il Palazzo del Louvre, nel 1594, sotto Enrico IV, fu unificato con quello delle Tuileries e, dopo la Rivoluzione francese, il suo utilizzo fu destinato a quello di museo, con esposizione al pubblico della collezione reale nel 1793.

Vicino al Palazzo del Louvre vi è una piazza, la Place du Carrousel, in cui fa bella mostra di sé l’Arc de Triomphe du Carrousel, costruito sul modello dell’Arco di Trionfo di Settimio Severo che si trova a Roma. La piramide di vetro visibile nella piazza del Louvre, opera di Ieoh Ming Pei, inaugurata nel 1989, costituisce l’ingresso principale del museo, ma non l’unico; vi è infatti un altro ingresso importante accessibile direttamente dalla stazione della metropolitana Palais Royal – Musée du Louvre della Linea 1 della Métro, sita all’indirizzo 99 Rue de Rivoli.

Il Museo del Louvre è celebre grazie ad alcune famosissime opere d’arte ivi esposte, prima fra tutte la Gioconda di Leonardo da Vinci, ed offre una vastissima collezione di dipinti dal XIII al XIX secolo e svariate collezioni di opere d’arte, quali sculture, mobili, suppellettili, disegni ed incisioni. In special modo dopo la Rivoluzione francese pervenì al museo una moltitudine di opere d’arte da tutta Europa, portate in patria dall’esercito francese come bottini di guerra, tra cui un grande numero di opere italiane di inestimabile valore; tra tutte queste opere spiccavano, in particolare, le imponenti sculture in marmo del Gruppo del Laocoonte, opera di Agesandro, Atanodoro e Polidoro, e dell’Apollo del Belvedere, opera di Leocares, conservate oggi a Roma nei Musei Vaticani, dopo che Parigi dovette restituirle all’Italia in seguito alla definitiva disfatta di Napoleone a Waterloo, nel 1815.

Oggi il Museo del Louvre custodisce circa 12.000 dipinti, di cui la metà è esposta al pubblico in modo permanente, collezione molto ingente seconda in grandezza soltanto a quella russa del Museo statale Ermitage di San Pietroburgo. Tra i più importanti dipinti del museo, oltre alla Gioconda vi sono la prima versione della Vergine delle Rocce, sempre di Leonardo da Vinci, La Libertà che guida il popolo, di Eugène Delacroix, la Bella giardiniera di Raffaello, il San Sebastiano, di Andrea Mantegna, e il Giuramento degli Orazi, di Jacques-Louis David. Tra le circa 6.500 sculture custodite nel museo vi sono la Venere di Milo, attribuita a Alessandro di Antiochia, la Nike di Samotracia, attribuita a Pitocrito, e Amore e Psiche, di Antonio Canova, tutte statue di marmo tra le più famose al mondo.

Scendendo dalla piramide di vetro, il Louvre sarà visitabile a partire dal piano interrato della Hall Napoléon, dove vi sono le biglietterie e da cui partono le tre ali principali del museo, l’ala Richelieu, l’ala Sully e l’ala Denon, visitabili tutte con lo stesso biglietto, in quanto si tratta di ali collegate tra di loro e quindi, scelta nel piano interrato un’ala da dove iniziare la visita, si potranno visitare successivamente anche le altre senza problemi.

L’ala Richelieu porta a sale che espongono dipinti di pittori francesi del XIV e del XVII secolo e di pittori tedeschi, fiamminghi ed olandesi; in quest’ala si possono ammirare anche oggetti d’arte medievali e rinascimentali. L’ala Sully porta a sale che espongono dipinti di pittori francesi del XVII, del XVIII e del XIX secolo, disegni della stessa epoca, e vari oggetti d’arte greca, etrusca, romana, araba ed egizia. L’ala Denon porta a sale che espongono dipinti di pittori francesi del XIX secolo, dipinti e sculture di pittori italiani e spagnoli e vari oggetti d’arte greca, etrusca, egizia, americana, asiatica e africana. 

Il Museo del Louvre è aperto tutti i giorni eccetto martedì; l’apertura è dalle ore 9:00 alle ore 18:00 per i giorni di lunedì, giovedì, sabato e domenica; è invece dalle ore 9:00 alle ore 21:45 per i giorni di mercoledì e venerdì. Si può visitare il Louvre sia con appositi biglietti di durata di un giorno, sia con la tessera.

TORRE EIFFEL

Il monumento prende il nome dal suo progettista, o meglio finanziatore, l'ingegnere Gustave Eiffel, e fu costruito dal 1887 al 1889 per la celebrazione del centenario della Rivoluzione francese, con funzionalità di ingresso all'Esposizione Universale del 1889, anche se successivamente fu impiegato prevalentemente per la ricerca e la sperimentazione scientifiche.

La Torre Eiffel di Parigi, spesso la prima cosa che balza alla mente quando si parla della Ville Lumière, è senza dubbio uno dei simboli più famosi di tutta la Francia, se non il più famoso in assoluto, con ben quasi 6 milioni di turisti che ogni anno si mettono in fila per visitarlo.

Chi si reca a Parigi non può non avere visto quello che è il più alto monumento della città, con i suoi 324 metri di altezza, e non può non avere apprezzato, nel bene o nel male, l’imponenza di quelle 10.000 tonnellate di ferro forgiato che per ben 40 anni hanno costituito la struttura più alta del mondo intero, a partire dal 1930. 

Il monumento prende il nome dal suo progettista, o meglio finanziatore, l’ingegnere Gustave Eiffel, e fu costruito dal 1887 al 1889 per la celebrazione del centenario della Rivoluzione francese, con funzionalità di ingresso all’Esposizione Universale del 1889, anche se successivamente fu impiegato prevalentemente per la ricerca e la sperimentazione scientifiche.

Si può discutere in vario modo sulla bontà esteriore della Torre Eiffel, ma non vi sono dubbi che la sua importanza si sia spinta ben oltre la sua estetica; infatti la costruzione fu impiegata in tempi di guerra per intercettare le comunicazioni radio tedesche e per comunicare con gli alleati, grazie ad una antenna radio collocata sulla sua cima, ma non solo: la Torre servì anche per eseguire misure metereologiche ed effettuare esperimenti scientifici di vario tipo.

Attualmente la Tour Eiffel illumina tutta la città ogni notte, grazie a centinaia di fari, di cui 4 sono molto potenti e rotanti, e ad ogni ora brilla freneticamente per 5 minuti con decine di migliaia di luci intermittenti; ogni circa 30 minuti si può assistere ad uno scintillare di luci ad intermittenza con effetto molto suggestivo, in quanto la Torre clignotta, come dicono i Parigini, e il posto migliore da dove potere ammirare tale spettacolo è la terrazza del Trocadéro sita di fronte al monumento.

Si può salire sulla Tour Eiffel con l’ascensore o a piedi, incontrando diversi punti di ristoro, con negozi di souvenir ecc.; durante il tragitto che porta in alto, si incontrano tre piattaforme con belvedere, dove si può assistere ad un panorama mozzafiato di Parigi, con visibilità che arrivano anche a circa 70 Km nelle belle giornate col cielo limpido.